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Lo scandalo e il modello-Milano: due visioni a confronto - Davide Rossi Alessio Mannino

Gli Stati Uniti attaccano l’Europa sul Digital Services Act: “Atto orwelliano che serve a difendere i governanti dai cittadini”. Questa settimana un tweet del Dipartimento di Stato americano ha acceso i fari sulla libertà di espressione in Europa. “In Europa, migliaia vengono condannati per il crimine di criticare i propri governi. Questo messaggio orwelliano non ingannerà gli Stati Uniti. La censura non è libertà”. Immediate le reazioni. Da Bruxelles alla Germania, alcuni esponenti delle istituzioni hanno giudicato il messaggio “estremamente fuorviante”, “retorico” e “privo di riscontro nei dati reali”. 

 

Pubblicato ilvenerdì, 25 luglio 2025

E’ intervenuto sulla questione Pavel Durov, fondatore di Telegram, che ha appoggiato le critiche sostenendo di aver ricevuto richieste dalle autorità tedesche per perseguire utenti che avevano semplicemente criticato funzionari pubblici. Gli USA stanno osservando con crescente preoccupazione l’evoluzione delle normative europee, considerate “strumenti di pressione politica mascherati da protezione civica”.

Un un recente report dell’MCC Brussels è rivelata la colpevolezza della Commissione Europea per aver corrotto giornalisti per centinaia di milioni di dollari in cambio di una copertura mediatica favorevole.

Dalla censura alla divisione sociale in caste e alla separazione della popolazione, anche dal punto di vista fisico. Dallo scandalo della nuova Milano, al di là dell’aspetto giudiziario, la questione più importante che emerge è una nuova idea di società.

La nostra intervista all'analista politico scrittore DAVIDE ROSSI e ad ALESSIO MANNINO giornalista freelance, scrittore, collaboratore del canale Ibex e del giornale online La Fionda.

Conduce CARLO SAVEGNAGO

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