Ultimamente, Josep Borrell, ex capo della diplomazia dell’UE ha dichiarato: “L’olocausto ha dato a Israele un assegno in bianco per il genocidio”. Norman G. Finkelstein – ebreo americano e figlio di sopravvissuti ai lager – definisce l’Olocausto «una strumentalizzazione della sofferenza, un’arma ideologica sfruttata per fini politici» e Israele uno “Stato completamente folle”. Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich appartengano tutti al sionismo revisionista, molto vicino ad ambienti fascisti e nazisti, come ha ben spiegato ultimamente anche Thierry Meyssan nel suo articolo “Netanyahu e il nazismo”. I chassidim Naturei Karta hanno sempre definito il sionismo nazismo, accusando i sionisti di voler forzare la mano di Dio. Nel suo best-seller “La tredicesima tribù”, Arthur Koestler parla dei kazari o kazariani, un popolo asiatico, che si convertì al giudaismo, confondendosi con gli ebrei ashkenazi. Secondo alcuni studiosi, i kazari aderirono solo formalmente al giudaismo, continuando le loro pratiche. Che ci siano perlopiù costoro dietro alla rivoluzione bolscevica, al nazismo esoterico e al sionismo?
La Dichiarazione del Congresso Ebraico Antisionista, tenutosi a Vienna dal 13 al 15 giugno 2025, afferma inequivocabilmente: “Come ebrei antisionisti, siamo uniti a tutti i palestinesi—in Palestina e in esilio—contro il sionismo e i suoi crimini, inclusi genocidio, apartheid, pulizia etnica e occupazione. Affermiamo il diritto dei popoli sotto occupazione di resistere con ogni mezzo, come riconosciuto da diverse disposizioni dell’ONU”. "La soluzione Due popoli-Due Stati è una truffa", dice Ovadia. "Meglio uno Stato laico democratico". “Bisogna abbandonare il sionismo per avere la pace”. L’ago della bilancia sembra spostarsi verso l’ebraismo antisionista, che vede ogni giorno crescere maggiore consenso. È possibile pensare che il tempo del sionismo stia per volgere al declino, soprattutto in prossimità di un Nuovo Ordine Multipolare, o le solite lobby sioniste continueranno a influenzare ancora a lungo la geopolitica mondiale?
Ne parliamo in questa puntata de "Ai Margini del Caos" con ARMANDO SAVINI, scrittore e economista, e MONI OVADIA, attore, cantautore, scrittore e produttore discografico, ebreo sefardita antisionista.
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